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Cosa devo osservare nella lettura del Linguaggio del Corpo?

October 21, 20235 min read

Tutti noi siamo valutati e classificati da questi quattro tipi di interazione: cosa facciamo, come appariamo, cosa diciamo e come lo diciamo. - Dale Carnegie

Immagina di camminare per strada e di urtare sbadatamente due persone. Ti giri per dare loro le tue scuse, quando ti rendi conto che le loro reazioni sono ben diverse: la prima ti risponde "non fa nulla" con un sorriso di circostanza e tono pacato, la seconda ti risponde "non fa nulla" con un sorriso di disprezzo e voce dura. Stanno comunicando la stessa cosa? Ovviamente no! Le parole espresse verbalmente sono uguali, ma il loro linguaggio non verbale riesce ad andare ben oltre.

Ecco in parole semplici le mosse da fare e cosa osservare quando analizzi il linguaggio del corpo del tuo interlocutore!

Prima di tutto l'emozione, soltanto dopo la comprensione

La Comunicazione Non Verbale è la trasmissione di informazioni tramite canali visivi, uditivi e tattili senza l'uso di parole. Include i movimenti del corpo, la gestione della distanza (prossemica), i gesti (cinesica) , la voce (paraverbale) e l'espresione del volto (mimica).

Puoi quindi leggere nel pensiero conoscendo questo linguaggio? Purtroppo no: ciò che traspare attraverso la Comunicazione Non Verbale non ha nulla a che fare con i pensieri, bensì esprime le emozioni della persona che comunica e il modo in cui quest'ultima decide di far fronte all'insorgere dell'emozione in questione.

Soprattutto tutte quelle emozioni celate, occulte, quasi segrete che la società molte volte ci impone di non lasciar trapelare. In poche parole, riprendendo l'esempio iniziale: il primo soggetto esprime un'emozione dettata dalla gentilezza e dalla comprensione, mentre il secondo soggetto nasconde emozioni più crude e svantaggiose, come il disprezzo o la rabbia, che ha preferito non esprimere per motivi dettati da standard sociali.

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I 3 passi dell'analista comportamentale

Ma quindi, che cosa devo osservare se voglio capire davvero chi ho davanti?

Questa è una delle domande più gettonate dai nostri studenti. Ci viene insegnato fin da bambini a controllare le parole che usiamo per comunicare, ma nessuno ci insegna il linguaggio recondito del corpo e del viso. Per questo quando ci si approccia alla comunicazione non verbale inizialmente può esserci un po' di confusione: le informazioni sono tantissime e prestare attenzione al Non Verbale può risultare gravoso quanto imparare una nuova lingua.

I primi passi per muoversi correttamente in questo mondo consistono nell'osservazione minuziosa dell'interlocutore: il viso è la parte del corpo che osserviamo con più facilità e per questo è anche la più facile da controllare volontariamente. È importante capire che il viso comunica segnali volontari e involontari e se vogliamo capire realmente cosa la persona che abbiamo davanti sta celando, dobbiamo porre l'attenzione sui messaggi che sfuggono al controllo razionale.
Leggere le emozioni attraverso le microespressioni è sempre un indizio più che affidabile, ma anche saper riconoscere quali sono le zone del volto più difficili da controllare volontariamente ci permette di trarre maggiori informazioni dalle macroespressioni.

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In seconda battuta c'è ovviamente il corpo con le decine e decine di feedback che invia in continuazione e che vanno dalla postura ai segnali di conversazione, fino agli scarichi tensionali. L' osservazione del corpo ci permette di capire non tanto le emozioni (per cui il volto rimarrà sempre impareggiabile in termini di canali comunicativi) quanto piuttosto il modo in cui il soggetto decide di reagire in corrispondenza ad una determinata emozione.

Ad esempio chi prova ansia probabilmente deciderà di far sfociare quest'emozione in uno scarico tensionale, ed ecco che le dita delle mani inizieranno a strofinarsi tra loro. Chi prova una forte emozione e di conseguenza un coinvolgimento con la discussione in corso, tenderà ad aumentare i segnali illustratori che accompagnano il parlato. Chi prova rabbia, ma non la può sfogare a causa di condizioni sociali, tenderà a trattenere fisicamente le proprie mani stringendo i polsi con forte intensità

Come terza cosa è importante osservare l'aspetto prossemico, che include come il soggetto si muove nello spazio, come si percepisce e come percepisce le persone e gli oggetti che lo circondano.

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Ciascun elemento non esclude l'altro

Per entrare in connessione profonda con il mondo della Comunicazione Non Verbale è fondamentale rendersi conto che nessun segnale deve essere mai letto come fine a se stesso. Tutto ciò che il corpo comunica deve essere letto nell'insieme, per questo gli appassionati di questo settore sviluppano inevitabilmente una considerevole intelligenza emotiva accompagnata da un rilevato sviluppo all'ascolto. Se non sai ascoltare il tuo interlocutore perché sei troppo impegnato a parlare di te, non avrai l'energia e il tempo per osservare ciò che lui comunica. Allo stesso modo, se non sai comprendere e regolare le emozioni dentro di te, sarà pressoché impossibile riconoscere quelle degli altri.

Il modo migliore è partire dalle basi

L'unico metodo per entrare in connessione profonda con il vasto mondo della Comunicazione Non Verbale è mettersi alla prova e avere l'entusiasmo di approfondire i propri studi e oltrepassare le proprie credenze, talvolta scorrette. C'è una profonda differenza tra il percepire "a pancia" un'emozione e il conoscerla pienamente sapendo anche come questa si manifesta nel corpo e nel volto. Negli anni abbiamo potuto constatare che il margine di errore è di gran lunga maggiore quando si pensa di poter leggere il linguaggio non verbale "a sentimento" senza basi scientifiche. Proprio per questo è il momento di confrontarti con un esperto che utilizza l'unico metodo sicuro ed efficace che può fare la differenza nella tua vita. Fissa quindi la consulenza di Comunicazione Non Verbale cliccando qui sotto!

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Gabriele Murgia

Istruttore, Esperto FACS

A soli 18 anni inizia a frequentare master e percorsi formativi in tecniche di Leadership, Intelligenza Emotiva, Sviluppo personale e Analisi Emotivo-Comportamentale.
Esperto in analisi e applicazione con metodo FACS di lettura del volto

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